Canonico Oggi
24 dicembre 2012 - Auguri di Buone Feste
14 aprile 2009 - Paliano "Magia d'antico"
31 ottobre 2008 - Premio Ambiente 2008
2 febbraio 2008 - Canonico in mostra
1 settembre 2007 - Mimmo Canonico Reloaded
Mimmo Canonico e Paliano
Per chi conosce Mimmo Canonico è facile ricostruire il suo primo incontro con Paliano. L’uomo, prima ancora del pittore, si è avvicinato a questo paese in modo rispettoso, discreto, quasi timido. Mosso da un’innata curiosità investigativa ha visitato vie, vicoli, piazzette, incroci, porte, alture, scalinate, angoli e scorci nascosti, chiese, palazzi e case di ogni epoca, di ogni fattezza, sostando presso di essi tanto quanto poteva essere necessario all’occhio e alla mente per scoprirne la collocazione nella storia e nella tradizione e, insieme, al cuore per sentirne il fascino ed assaporarne l’intima suggestione. Giorno dopo giorno si è completata l’esplorazione di Mimmo Canonico in Paliano. Si ponevano così le condizioni per il pittore Canonico, che vi aveva trovato feconda ispirazione, di “costruire” con grande efficacia sulla tela, con la matita e il pannello, la sua Paliano.
Queste tele formano un percorso che noi possiamo seguire, insieme all’autore, con agilità e interesse, riscoprendo la presenza dell’uomo in questi luoghi, anche oltre l’originaria topografia e toponomastica e fino anche a tenere in scarso conto la riconoscibilità degli stessi. Sanno di storia antica e ripetuta i luoghi e gli ambienti che Mimmo Canonico racconta nei suoi quadri tanto che il fruitore di essi diventa viaggiatore, osservatore e scopritore.
L’occhio scorre lento per consentire il recupero di ciò che le forme rappresentate hanno significato per le tante generazioni che proprio qui hanno trascorso la propria esistenza. La narrazione pittorica, mai contaminata dall’emotività scomposta ma nemmeno viziata da un distacco compiaciuto, si precisa e si arricchisce negli elementi caratteristici del paese, di ogni paese del nostro bel Mediterraneo, che non sono solo di struttura o di ornamento ma anche di consuetudine e di uso quotidiano: mura solide, archi dalla nitida curvatura ed arcate antiche, porte dai begli stipiti e portali carichi di storia, piazzette rumorose, cortili in penombra, bottegucce chiuse, muretti in bella vista fatti di pietra e di mattoni, scalinate scoscese, scale ripide, pianerottoli aggrappati ai muri, selciati lucidi, ballatoi quasi sospesi, muri e muriccioli sconnessi e corrosi dal tempo, facciate slavate, finestre e finestrucce occhieggianti, terrazze e ringhiere sovrastanti le case, qualche croce di chiesa, comignoli e abbaini sporgenti dai tetti di ruggine e, su ogni cosa, un cielo che, terso e luminoso nella giusta luce e con quel fondo chiaro e con quel colore celeste fatti di aria e di ore tiepide, trasmette pacatezza, quiete e serenità, appena contaminate -ma ciò non dispiace- da una velatura di melanconia.
Il pittore Canonico riesce egregiamente ed efficacemente a collocare, ad aggregare, a comporre e ad armonizzare fra di essi, in uno spazio essenziale e quasi in un tempo sospeso, i vari elementi restituendoci perfino le forme, i sapori, i suoni, i rumori e ogni altro riferimento alla dimensione umana e paesana. E’ vero, in questi quadri non si vedono figure umane ma il pittore lascia a noi la capacità di animare, senza alcuno sforzo, questi luoghi di personaggi, anzi di persone vere che con i loro volti, sguardi, gesti, portamenti, con il loro gruzzolo di sentimenti veri, di emozioni sincere, di ansie e di speranze tradiscono, da sempre, l’appartenenza a quel popolo della sana provincia ciociara (ma anche laziale, calabrese, abruzzese, toscana…) con tutto ciò che essa ha espresso: la bontà generosa, la solidarietà gratuita, l’abitudine all’impegno, la laboriosità creativa, la religiosità schietta, la moralità semplice e solida e finanche la giustizia istintiva.Valori autentici che si spera possano reggere alla sfida, all’ipocrisia e alla mediocrità del nostro tempo.
Dopo le precedenti ricerche e sperimentazioni, il pittore Canonico ha consolidato, qui e in altri quadri di questa felice stagione, la sua maturità che, già frutto di un giusto equilibrio fra l’uomo e l’artista, si è tradotta in arte pittorica per la pienezza del sentimento, per la profondità dell’ispirazione e per la qualità dell’espressione. In breve, Mimmo Canonico convince e persuade per i caratteri distintivi della sua pittura: sincerità del sentimento, scelta felice degli ambienti, correttezza costruttiva, capacità di definizione, cura dei particolari, sicurezza e scioltezza dei tratti pittorici, chiarezza e semplicità espressiva, sobrietà e naturalezza del colore, armonia dei colori, morbidezza dei toni che non diventa mai leziosaggine.



Prof.ANTONIO MORETTI
in occasione della inaugurazione mostra: Paliano "Magia d'antico"

Schizzo preparatorio per la mostra Magia di Antico
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